Root viene dall'inglese radice, ma a noi in questo momento interessa poco. Root, di fatto, sui sistemi Unix e derivati (quindi anche Android) è quell'utente che ha tutti i permessi su tutti i file e tutte le cartelle del sistema.
Ma che vuol dire ciò?
Unix è stato forse il primo sistema operativo multiutente, gli sviluppatori sin dagli albori hanno dovuto gestire gli utenti, i loro privilegi e la gestione del file system.
In quest'ultimo caso hanno dovuto gestire permessi differenti per ogni file e cartelle, di conseguenza un'utenza Unix avrà, per ogni singolo file, differenti permessi di scrittura, lettura o esecuzione (nel caso si tratti di un programma o similare) e per ogni singola cartella differenti permessi di scrittura, lettura o esecuzione (in questo caso serve per attraversarle e accedere ai suoi file o sottocartelle).
Su Unix ogni elaborazione viene lanciata da un utente, ed essa dovrà rispettare i permessi dati all'utente che la esegue, pena il suo abend (abnormal end --> errore).
La gestione delle utenze su questi sistemi è spesso complessa, bisogna prevedere cosa possa fare l'utente in questione.
Il sistema Unix prevede il comando su (switch user --> cambio utente) che prevede il cambio di utenza, previa indicazione di login e password, in modo da bypassare in qualche modo tale problematica.
Il cambio utente si può fare, conoscendone la password, anche verso l'utente Root, facendo così si evitano tutti i problemi di permessi, ma si apre una falla di sicurezza nel sistema stesso. L'utente Root ha accesso completo hai file di sistema e potrebbe manometterlo anche involontariamente rendendo il sistema stesso instabile.
Android proviene da Linux. Linux proviene da Unix. Android eredita da Unix la gestione delle utenze e dei permessi. Quando acquistiamo un dispositivo Android il produttore non ci fornisce la password di Root del telefonino e, di conseguenza, non è possibile effettuare operazioni od eseguire applicazioni che potrebbero compromettere la funzionalità o l'efficienza del dispositivo stesso.
Certo è che tali operazioni, se gestite correttamente, spesso possono migliorare alcune funzionalità, mettendo a rischio però l'efficienza del dispositivo stesso. Ecco perché esiste il modo di ottenere e gestire tali permessi sul dispositivo ed esistono applicazioni, anche sul Play Store, che sfruttano dispositivi con i permessi di root.
Per ottenere tali permessi (Rootare) bisogna eseguire operazioni diverse su quasi tutti i dispositivi, in alcuni casi tali operazioni comportano la cancellazione di tutti i dati utente dal cellulare stesso (hard reset --> Ripristino dati di fabbrica), raramente si può andare incontro ad incidenti che rendono inutilizzabile per sempre il dispositivo (brick --> mattone).
Quasi tutti i produttori, e non mi viene in mente alcuna eccezione, fanno decadere la garanzia del dispositivo in caso di root, qualcuno è riuscito ad effettuare manovre, con i permessi di root, che hanno danneggiato l'hardware stesso, io ruppi lo speaker di un Galaxy S, con un'applicazione alzai troppo la suoneria del cellulare, in modo da poterla sentire anche quando giravo in motorino (in quel momento una necessità per me) ma lo speaker non resse le sollecitazioni passate dal cellulare stesso.
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