Certo però condividere un articolo in inglese ... non tutti i miei amici, conoscenti e lettori (ma quali ?) sono tenuti a conoscerlo.
Allora in rete ho cominciato a cercare un articolo simile in italiano. Ed ecco cosa ho scoperto.
Un passo indietro, l'articolo è relativo ai posti migliori dove espatriare per lavorare, spiega il come ed i perché, l'immagine di cui sopra, presa dall'articolo a cui mi ispiro, segna in blu i posti migliori ed in rosso i peggiori, con le varie scale. L'Italia è rossa, per questo mi è piaciuto.
Vado su Google faccio la mia ricerca:
- Nell'articolo del Corriere della Sera la giornalista scrive dell'Italia, ma non scrive nulla della Cina, considerata una delle nazioni migliori da chi ha stilato la ricerca originale. Scrivendo dell'Italia è come se trovasse delle scuse relative al motivo per cui è così in basso nella lista.
- Nell'articolo di RaiNews24 invece viene letto bene il grafico, anche se mette in dubbio il risultato della Cina, tende a sminuirlo. Per quanto riguarda l'Italia ... l'ultima frase mi commuove, penso che comincerò a leggere spesso gli articoli di questo sito, un bel mix di razionalità pura nel condividere i numeri e buoni sentimenti nel commentarli.
- Panorama lo studio lo commenta nella sezione blog, in genere un po' meno frequentata dai lettori, è scritto con una facilità assoluta, di bello sono le tabelle comparative dei prezzi. Il discorso, a mio avviso, è stato trattato, ma con un po' poca enfasi, anzi direi in sordina. Google ce lo mostra a pagina 2 della mia ricerca, vorrà pur dire qualcosa.
La mia ricerca effettuata 3 giorni dopo l'uscita dell'articolo che ho ritenuto interessante non ha prodotto altri risultati degni di nota. Altri blogger come me (sicuramente più bravi di me) la hanno trattata, ma i siti di informazione istituzionali (la stampa, la repubblica, il sole 24 ore ... ) se pur la hanno trattata hanno fatto in modo che non apparisse su Google, vorrà pur dire qualcosa.
In questa mia ricerca ho dedicato parte del tempo al reperimento delle fonti, la cosa è stata ardua, ma poi ho trovato la madre di tutte le fonti, in inglese, purtroppo per chi non lo sa. Conoscere la fonte, a mio avviso, vale sempre qualche sacrificio.
Buon divertimento nelle letture e mi raccomando i commenti sono benvenuti come al solito, mi piacerebbe anche vederne più del solito.
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